SAN LORENZO CAMPI: Bianco, Fazio, Gigliotti, Iovino, Loi, Masi, Shtraza, Scaturro, Minopoli, Celoshaj, Niccolai, Serrau, El Fassi, Ursiti. All.: Francesco Viola.SIGNA: Boretti, Cano, Ceccarelli, Dainelli, Dobrovoda, Faccendi, Ferracani, Fini, Gasparrini, Orlandi, Pashja, Romeo. All.: Paolo Montesarchio.RETI: Dobrovoda, Faccendi 2, Ceccarelli, Orlandi 2, Pashja, Boretti. NOTE: parziali: 0-4; 0-1; 0-3.
Riuscendo a imporsi in maniera più o meno netta in ciascuno dei tre parziali in cui il confronto si è dipanato, il Signa di mister Montesarchio trova ulteriore continuità rispetto ai positivi segnali delle ultime uscite in seno al proprio avvio di campionato approdando al giro di boa di quest’ultimo con un sorriso a fronte del perentorio 8-0 rifilato -in uno dei tanti derby del Bisenzio della kermesse- a domicilio ai danni dei pari età del San Lorenzo Campi. Sono, a questo proposito, proprio i canarini a prendere con decisione in mano le redini del gioco al fischio iniziale e, una volta costretti i gialloverdi a una prevalente azione di rimessa, a stappare la partita grazie alla rete di Dobrovoda. Viaggiando, a questo punto, sulle ali dell’entusiasmo gli ospiti -per un San Lorenzo che per il momento non riesce a mettere a punto una controffensiva degna di nota- caricano ancora a testa bassa e, dopo il raddoppio firmato Faccendi, approdano all’intervallo sul momentaneo poker in proprio favore in virtù del sigillo di Ceccarelli e della doppietta personale del medesimo Faccendi. Nella seconda frazione i padroni di casa riescono maggiormente a tenere testa alle scorribande offensive di un Signa che, dal canto proprio, colpisce comunque ancora con Orlandi allungando le distanze coi propri avversari in termini di punteggio. Il medesimo Orlandi peraltro, evidentemente non ancora sazio, decide di ripetersi anche prima del calar del sipario in un parziale conclusivo che vede nuovamente i gialloblù in controllo delle redini del gioco nonché capaci di portarsi a referto con Pashja e Boretti abili, in questa maniera, a completare l’opera conferendo al contempo il definitivo assetto allo score a evidente testimonianza del predominio territoriale dei relativi colori.