AUDACE LEGNAIA: Merlini, Petri, Formigli, Leao, Pratesi, Paggetti, Catolfi (53’ Enea), Longosci (79’ Baravelli), Failli, Toccafondi (64’ De Carlo), Caldararu. A disp.: Fattovich, Bruno, Michelagnoli, Cristiani, Bini, Tofanari. All.: Alessandro Rivi.SAN GODENZO: Pecchioli, Pinzani, Nika, Calabrese, Ferri, Poggiali, Camara, Ciolli, Giani, Vallaj (71’ Sequi), Barry (79’ Roselli). A disp.: Manni, Fossati, Verri, Margheri, Innocenti. All.: Jacopo Giannoni.ARBITRO: Randellini di Arezzo.RETI: 42’ Barry, 70’ Enea.
Risulta ormai difficile anche, in primis, a chi scrive doversi ogni volta scervellare per trovare una diversa perifrasi che sia capace di rendere l’idea di un avvio di stagione dell’Audace Legnaia a cui pochi, addetti ai lavori o meno, sulle prime crederebbero a sentirselo raccontare: originariamente era il supplizio di Tantalo, in seguito trasformatosi in acuta pareggite ma fatto sta che, risultando sempre il campo giudice supremo alla fine dei salmi, dati alla mano gli uomini di mister Rivi inanellano -al termine dell’impegno casalingo contro il San Godenzo- un altro pareggio allungando in questa maniera a sette la striscia di segni x in campionato che peraltro, considerati anche gli impegni in una coppa che ha visto i gialloblù salutarla al primo turno, tocca in generale l’impressionante quota di nove. Il terzo 1-1 consecutivo dei gialloblù risulta stavolta il frutto di una contesa in cui questi ultimi, pur avendovi imposto per amplissimi sprazzi il proprio ritmo, hanno peccato più volte sotto il profilo del cinismo riuscendo comunque, a 20’ dal gong, a raggiungere un collettivo ospite che, costretto a una prevalente azione di rimessa a fronte della quale non ha comunque mancato di rivelarsi o pericoloso o esiziale in transizione, fallisce per altro verso la chance di scavalcare in un colpo solo Barberino e Poggio a Caiano per insediarsi sul secondo gradino del podio ex aequo con il Calenzano. Al di là di quanto sin qui esposto, tuttavia, è in realtà proprio il San Godenzo a partire al fulmicotone affidandosi agli strappi di un Barry che, dopo appena 55 , lascia sul posto due avversari sull’out mancino per poi rientrare e provarci con una velenosa rasoiata che termina fuori di poco. La controffensiva casalinga tuttavia, dall’altro lato, vede l’Audace -scampato l’immediato pericolo- prendere in mano in poco tempo il comando delle operazioni e reagire già all’8’ con un’incornata di Paggetti che corregge però al di là della sbarra il corner di Toccafondi. Non va peraltro meglio, dopo una conclusione fuori misura di Petri al 14’, dopo altri 5’ allo stesso Toccafondi che, sempre dalla bandierina del calcio d’angolo, scocca un insidioso destro direttamente verso lo specchio memore di quanto riservato al Gambassi alla prima di campionato sul quale tuttavia un attentissimo Pecchioli si oppone allontanando provvidenzialmente il pallone. Al 27’, invece, è Failli a vedersi negata la gioia del gol dalla traversa una volta svettato su compagni e avversari sul tracciante dalla trequarti del solito e implacabile Toccafondi. Si arriva così direttamente a un concitato crepuscolo di frazione che, a questo proposito, vede vibranti proteste levarsi sulla sponda gialloblù: dapprima infatti, al 38’, l’équipe ospitante recrimina con la direzione di gara per un presunto tocco con il braccio all’interno dell’area biancoverde, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, non ravvisato dal fischietto aretino per poi, nell’arco di altri 4’, prodigarsi nuovamente in polemiche a fronte di un sospetto intervento su Failli parimenti registratosi nei sedici metri mugellani. Non solo, tuttavia, anche in quest’ultima circostanza il signor Randellini lascia proseguire il gioco dal momento che allo stesso tempo Barry, impossessatosi della sfera nei pressi della trequarti offensiva avversaria, orchestra in solitaria un contropiede da manuale con cui si mette almeno tre uomini alle spalle per poi trafiggere Merlini a tu per tu con quest’ultimo per il vantaggio del San Godenzo. A livello nervoso, sulla carta, la botta per l’Audace non potrebbe rivelarsi più tremenda ma, a onor del vero, gli uomini di mister Rivi hanno il merito di non lasciarsi tradire da rabbia e frustrazione e, dunque, sprecare preziose energie che durante la ripresa, per quanto inizialmente graziati in piena area dal medesimo Barry al 53’, permettono infatti loro di tornare a prendere le redini dell’incontro. La porta biancoverde, però, continua a risultare stregata per i locali: al 66’, a questo proposito, il neo-entrato De Carlo indirizza direttamente sul corpo di Pecchioli il proprio colpo di testa nei pressi dell’area piccola cestinando una nitida chance per il pari mentre, 2’ dopo, è una zuccata di Leao a non mettere a fuoco il bersaglio in occasione di un tiro dalla bandierina dalla sinistra accordato ai relativi colori. Gli sforzi gialloblù, ad ogni modo, finiscono per premiare meritatamente un caparbio Legnaia che infine, al 70’, ristabilisce le sorti dell’incontro con un calcio da fermo dai venticinque metri che lo specialista Enea trasforma in maniera magistrale spedendo il pallone alle spalle di un incolpevole Pecchioli. Il San Godenzo, autore fino a quel punto di una stoica e comunque compatta prestazione corale, accusa sulle prime il colpo ma Failli, smarcato in piena area dal servizio a rimorchio di De Carlo al 76’, angola eccessivamente la propria soluzione costringendo in questo modo l’Audace, nell’ottica di un ipotetico successo, a fare nuovamente i conti con l’imprecisione. Anche gli ospiti però, volendo essere onesti fino in fondo, falliscono incredibilmente il punto del ko di lì a qualche minuto quando Camara, sgasato sulla sinistra, giunge sul fondo e scodella al centro un cioccolatino sul quale però Giani, da due passi, manca della necessaria lucidità per appoggiarlo agevolmente in fondo al sacco indirizzando infatti la sfera tra le braccia di un incredulo Merlini e contribuendo dunque a far sì che, al termine del tempo regolamentare e dei 4’ addizionali, il confronto si concluda senza vincitori né vinti lasciando perciò le due compagini protagoniste ancora a distanza di cinque punti l’una dall’altra.
Riccardo Palchetti